Che stagione, gli anni Settanta. Agnese De Donato, femminista e scrittrice, una delle prime giornaliste donna fotoreporter professioniste, se ne è andata il 5 marzo scorso. Oggi la ricordiamo con particolare affetto in occasione dell’inaugurazione a Roma, della mostra Anni Settanta: io c’ero – una stagione irripetibile negli scatti di Agnese De Donato, alle ore 18.30 alla Galleria De Crescenzo & Viesti dove resterà allestita fino al 30 giugno.
Curata da Greta Boldorini, la mostra è stata seguita fino all’ultimo con indefessa dedizione da Agnese che ha scelto con Boldorini scatti su quegli anni unici spaziando tra lo spettacolo e l’arte, le battaglie delle donne, i protagonisti della cultura e della scena nazionale e internazionale. Sono stampe d’epoca e stampe d’autore realizzate nel piccolo laboratorio di sviluppo annesso allo studio De Donato. Un viaggio nel tempo e nella memoria che vive nell’impronta di personalità di scrittori come Moravia, Carlo Levi, di pittori come Achille Perilli, Michelangelo Pistoletto, di attori come Ugo Tognazzi e Monica Vitti, di registi come Nanni Moretti, di danzatori come Nureyev, Maya Plisetskaya, Carla Fracci, di spettacoli come “Le cento giornate di Sodoma” di Giuliano Vasilicò, di una stagione teatrale segnata da nomi come Leo De Berardinis e Memè Perlini.
Cinque le sezioni del catalogo per un totale di 156 fotografie: Donne, Istantanee, Arte viva, Il teatro delle cantine, Le pezze dei ballerini.
Tra le tante attività di Agnese due ricordi: la fondazione nel 1957 in via Ripetta a Roma della libreria Al Ferro di Cavallo, e la fondazione nel 1973 della prima rivista femminista italiana, effe.
Sopra tre immagini dalla mostra: manifesto femminista, Fracci con diadema, Agnese De Donato.