Prove di “Upper East Side” di Michele Di Stefano foto Nadir Bonazzi
Periodo di novità all’Aterballetto di Reggio Emilia diretto da Cristina Bozzolini. Sempre più aperto alla costruzione di un repertorio a più firme, dotato di creazioni che stimolino la personalità dei propri, ottimi, interpreti, Aterballetto ha in cantiere in questi giorni più di un appuntamento importante.
Il 17 ottobre debutta in prima assoluta al Valli di Reggio Emilia per il Festival Aperto “Don Q”, il Don Chisciotte firmato da Eugenio Scigliano, rivisitazione contemporanea in chiave onorica di uno dei miti della letteratura mondiale.
Il 22, al teatro Cavallerizza, in scena un trittico con coreografie di Valerio Longo, Philippe Kratz e Michele Di Stefano. Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2014, Michele Di Stefano firma per Aterballetto una creazione inedita, la sua prima per l’agguerrita compagnia di Reggio Emilia. Intitolata “Upper-East-Side” si annuncia assai interessante a giudicare dalle prove aperte di settimana scorsa alla presenza del coreografo intervistato da Stefano Tomassini. Sviluppato sulla riproducibilità della frase coreografica,”Upper-East-Side” ha messo in gioco la creatività dei danzatori di Aterballetto. Ognuno di loro ha messo a punto una sequenza di nove frasi, sulla base delle quali Di Stefano ha portato i ballerini a sviluppare un lavoro sull’ambiente esterno, sui giochi di relazioni con l’altro dove la danza è confronto con un paesaggio dinamico, pronta all’imprevisto e alla mutabilità. Corpi vigili a ciò che accade fuori dal sé, per un pezzo tutto da scoprire.