“Four Temperaments” di Balanchine a Palazzo Pitti in luglio
La bufera non si placa sui destini del Maggio Fiorentino. Ieri abbiamo affrontato nuovamente la questione su il manifesto a seguito della riunione di giovedì al Ministero dei Beni Culturali da cui sono emerse le ipotesi tragiche della liquidazione o della chiusura del Maggio. Rimandiamo al lungo articolo pubblicato sul quotidiano, aggiungendo che ieri Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto dopo l’assemblea dei lavoratori organizzata dai tre sindacati al Maggio un incontro al ministro Bray accompagnato da una manifestazione a Roma per discutere sull’ipotesi di liquidazione del Maggio.
Paolo Aglietti della Cgil ha dichiarato: “Dall’assemblea è emersa una netta contrarietà dei lavoratori all’ipotesi di liquidazione, di fatto, si tratta di una strada sbagliata da seguire, se l’obiettivo è quello di rilanciare il Maggio e non di chiuderlo: così, invece, gli enti pubblici che sono soci della fondazione dimostrano solo di non essere in grado di assolvere agli impegni presi nei confronti dell’ente. La liquidazione confermerebbe solo il loro fallimento operativo”. Critico Aglietti anche verso il tweet lanciato dal sindaco Matteo Renzi che ha definito il Maggio uno stipendificio”.