Bolle e Zakharova in “L’Histoire de Manon” foto Brescia Amisano©Teatro alla Scala
Il sipario della Scala, sabato sera, si è aperto con un minuto di silenzio, una condivisione dolente tra pubblico, artisti, maestranze, direzione del teatro. «Tutti i nostri sentimenti sono con le famiglie, con la Francia… », ha sottolineato il sovrintendente Pereira di fronte allo sgomento, all’orrore per i fatti di Parigi. Una strage in un teatro, «come se qui entrasse qualcuno con un kalashnikov e si mettesse a sparare e uccidere (…). Credo che i tecnici, i ballerini, gli orchestrali faranno tutto il loro meglio per ricordare quanto è successo».
Una recita particolarmente sentita, danzata con sentimento, come vuole del resto il balletto in questione “L’Histoire de Manon”, uno dei titoli più amati di Kenneth MacMillan, musica di Massenet, cast stellare con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova. La prima doveva essere giovedì 12, saltata per sciopero, e quindi l’apertura delle recite è slittata a sabato, con gli animi di tutti profondamente scossi dalla strage di Parigi.
“L’Histoire de Manon” è un balletto tragico, pieno di speranze disattese e di dolore, una storia che corre verso un destino di morte. Zakharova e Bolle hanno attraversato i tre atti con pieno sviluppo dei ruoli, la giovinezza che tutto può del primo atto, il miraggio della ricchezza e la perdizione del secondo atto, la violenza e la fine nel terzo atto. Un racconto che procede tra passi a due pieni di citazioni tra un atto e l’altro, dove l’amore sembra poter vincere su tutto, ma purtroppo la realtà è un’altra. Applausi sentiti e calorosi per i due protagonisti, ma anche per tutto il corpo di ballo, per Alessandra Vassallo (sfavillante nella parte dell’amante di Lescaut), Antonino Sutera (Lescaut), Alessandro Grillo (perfido Monsieur G.M.), per l’orchestra, guidata da David Coleman.
In scena fino al 20 novembre. Il 18 e il 20 a danzare con Claudio Coviello sarà la new entry Sarah Lamb. Cast completi e date sul sito della Scala.