Carol Prieur, “Henri Michaux: Mouvements” di Marie Chouinard, foto Marie Chouinard
Un’inventiva che ti porta con sé nell’energia di una rapida in corsa: abbiamo visto tutti i titoli proposti dalla Compagnie Marie Chouinard al festival MilanOltre per il focus Québec, ne parleremo sabato su il manifesto, ma uno in particolare ci è rimasto nel cuore: “Henri Michaux: Mouvements”. 35 minuti in cui la danza è intelligenza visiva, pura emozione del corpo, rivelazione dell’umano che è in noi, capacità di farsi toccare da ciò che il nostro sguardo incontra.
“Henri Michaux: Mouvements”, Compagnie Marie Chouinard, foto Silvie-Ann Paré
Già durante la sua carriera da solista (1978-1990), Marie Chouinard si era innamorata di Michaux, conosceva il suo magnifico “Mouvements”, libro fascinoso di disegni a inchiostro, arricchiti da un poema bellissimo sull’uomo e il movimento, e da una postfazione.
Nel 2005, per i dieci anni in compagnia di Carol Prieur, danzatrice che è l’emblema di cosa significhi crescere nel tempo a fianco di una stessa artista, con Chouinard da vent’anni, debutta in forma di assolo il primo lavoro su Michaux. Un processo creativo che Marie condivide con Carol. «A quell’epoca» ci ha raccontato Carol a Milano, «Marie aveva smesso di danzare. Mi ha portato il libro di Michaux, abbiamo iniziato a esplorarlo insieme nello studio. Mi ricordo che le ho chiesto una sola condizione, che lei danzasse con me. È stato un processo di creazione unico, insieme dentro il movimento, immergersi, incarnare le immagini con il nostro corpo e le parole… Entrare nella mente, nell’energia di Michaux, e stare anche connessa a come Marie trasformava Michaux nel suo universo».
Carol Prieur, foto Marie Chouinard
Il pezzo nasce come assolo, ma nel 2011 diventa una creazione di gruppo ed è così che l’abbiamo visto. L’assolo di Carol, in parte, apre la creazione, poi si trasforma in un trio e in un lavoro per la compagnia tutta. L’idea è semplice, ma quanto straripa di forza, gioia, originalità! Sullo sfondo bianco appaiono uno dopo l’altro i disegni di Michaux, il corpo li fa suoi con il movimento sui suoni folgoranti di Edward Freedman. Prima a destra, poi a sinistra dello sfondo, appaiono una dopo l’altra le pagine del libro con i gruppi dei disegni che noi vediamo trasformati in danza, in sensazione, in umore. E poi ci sono le parole: Carol a metà pezzo scivola al centro sotto il pavimento bianco da danza, con un microfono in mano. Le parole esplodono nella voce, nel corpo di Carol «…mouvements d’écartèlement et d’exaspération intérieure plus que mouvements de la marche/ mouvements d’explosion, de refus, d’étirement en tous sens…», mentre la danza degli altri continua nello spazio.
E quando si pensa di essere alla fine di questo viaggio formidabile, senza mai un attimo prevedibile, no, Chouinard ancora ci sorprende. Un cerchio di luce sulla sinistra, la danza che si fa stroboscopica sulla postfazione di Michaux. Geniale. Un pezzo che rivedremmo di continuo, con una compagnia di interpreti uno diverso dall’altro, personalità che si danno al pubblico con franchezza e sincerità assolute. Sarebbero da citare tutti, almeno nominiamo Megan Walbaum e l’italiana Valeria Galluccio.
“Henri Michaux: Mouvements” foto Silvie-Ann Paré
Al teatro Elfo Puccini di Milano, per la ventinovesima edizione di Milanoltre, Chouinard ha portato tanti titoli: il rapinoso “bODY_rEMIX/gOLDBERG_vARIATIONS”, pezzo che debuttò alla Biennale di Venezia nel 2005, sempre potente sulle possibilità del corpo e del danzatore di darsi con verità pur nella creazione di un movimento non quotidiano ottenuto con strumenti e protesi; il nuovissimo “Soft virtuosity, still humid, on the edge”, una creazione pungente sui nostri tempi difficili, sull’umanità che si interroga sulla propria identità; il fulminante “Ètude no 1”, ancora con Carol Prieur, protagonista su ring blu di un assolo con claquette che ha fatto storia; “Les 24 Préludes de Chopin”, del 1999, un manuale di intelligenza e creatività da far vedere a chiunque ami la musica e la danza.
“bODY_rEMIX/gOLDBERG_vARIATIONS”, foto Marie Chouinard
Aperto con Milanoltre, il tour italiano prosegue nei prossimi giorni: 10 e 11 ottobre a Romaeuropa Festival, 13 ottobre al Teatro Comunale di Ferrara, 17 ottobre al Malibran di Venezia. A Roma in programma “Gymnopédies” e “Henri Michaux: Mouvements”, a Ferrara e Venezia due altri must del repertorio Chouinard: l’assolo “Prélude à l’Après-midi d’un faune” e “Le Sacre du printemps”, rivisitazioni incandescenti dei capolavori di primo Novecento di Vaslav Nijinskij, chanche perfetta per scoprire la lettura contemporanea del passato di una grande artista dei nostri tempi.