Sarà un Gala di balletto a far ripartire la danza alla Scala, omaggio, dopo mesi nei quali non si è ballato al Piermarini, a una delle arti cardine del teatro.
Tra i protagonisti una étoile dal carisma umano e interpretativo unico quale è Alessandra Ferri (foto ©Andrei Uspenskj), insieme a altri volti amatissimi dal pubblico: Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, che per l’occasione danzerà una versione speciale del Bolero di Béjart (foto ©Brescia Amisano, Teatro alla Scala), Nicoletta Manni. Una serata di assoli e passi a due, tra cui il cult in bianco da Le Parc di Angelin Preljocaj, che vedrà coinvolti anche altri nomi del Corpo di Ballo del Teatro diretto fino alla nuova stagione da Frédéric Olivieri. L’appuntamento è per il 23, 24, 26 settembre e per il 2 ottobre.
È questa una delle notizie annunciate stamattina alla Scala dal sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer, in occasione della presentazione al Ridotto dei Palchi Toscanini del nuovo programma del Teatro per l’autunno 2020. Tre mesi di concerti, opere e spettacoli, che si apriranno il 4 settembre con un evento unico: la Messa da Requiem di Verdi diretta dal Maestro Riccardo Chailly (foto ©Brescia Amisano, Teatro alla Scala) nel Duomo di Milano in memoria delle vittime della pandemia.
«La Scala è allineata alla città» ha detto il sindaco e Presidente della Fondazione Giuseppe Sala «un passo alla volta, con grande concretezza, siamo pronti a ripartire». Scelte artistiche, ma anche scelte politiche che vedranno il Requiem anche replicato il 7 settembre nel Duomo di Bergamo e il 9 in quello di Brescia, città colpite dalla pandemia con particolare virulenza.
Un evento simbolico, il Requiem, al quale parteciperanno voci soliste come Tamara Wilson, Elīna Garanča, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov, che sarà trasmesso da Rai Cultura su Rai 5 e da Arte in diretta televisiva. Un evento che a Milano dovrebbe ospitare 600 e non 200 spettatori, in considerazione della grandezza – tre navate ampie come tre Chiese – del nostro Duomo.
Per la riapertura sono previste tra settembre e ottobre due grandi opere in forma di concerto: La Traviata, diretta da Zubin Mehta (15, 18, 22, 25, 28 settembre), e Aida, diretta da Chailly (6, 9, 12, 15, 19 ottobre). «Un’Aida» racconta Chailly «in cui sentiremo per la prima volta la versione originale dell’attacco del terzo atto, un centinaio di battute con un coro a quattro voci alla Palestrina di cui si erano perse le tracce, recuperate nelle carte del lascito verdiano di Villa Sant’Agata consultabili dalla primavera 2019 all’Archivio di Stato di Parma». Voci di Saioa Hernández, Anita Rachvelishvili (nella foto), Francesco Meli e Luca Salsi.
La prima opera in forma scenica a tornare in Scala sarà dal 4 al 17 novembre La bohème, direzione di Paolo Carignani, allestimento intramontabile di Franco Zeffirelli: due i cast con nella parte di Mimì Marina Rebeca e Angel Blue, di Rodolfo Giorgio Berrugi e Charles Castronovo.
Ma torniamo alla danza: dopo il Gala, il primo spettacolo con il Corpo di Ballo del Teatro segnerà il ritorno di un classico inossidabile del romanticismo, Giselle, in programma dal 29 ottobre al 18 novembre, nella ripresa molto amata al Piermarini della versione di Yvette Chauviré (foto ©Brescia Amisano Teatro alla Scala). Una ripresa che rivedrà finalmente sulle scene la grande coreografia d’insieme, il ballet blanc e la passione per il valzer, le diaboliche Villi in tutù e punte immacolate, il virtuosismo dolente delle arabesques e degli entrechat-six.
Il racconto di quello che vedremo in autunno è però anche la storia dei mesi complessi passati: ben undici diverse programmazioni – spiega Meyer – sono state pensate da aprile a oggi tra sperate riaperture, decreti, protocolli. «Abbiamo perso 23 milioni di biglietti, ma non ci sarà nessun buco a fine anno. Andiamo avanti un passo dopo d’altro. Facciamo squadra, c’è una grande voglia di andare avanti». Fondamentali gli aiuti di Intesa San Paolo, della Fondazione Bracco, di Milano per la Scala, segnalati atti come quelli di Maurizio Pollini e Daniel Barenboim, che per i loro recital rispettivamente del 27 settembre e 5 dicembre hanno rinunciato al cachet, messo l’accento sul significato del primo concerto di apertura alla Scala con Orchestra e il Coro del Teatro con la IX Sinfonia di Beethoven: serata riservata al personale sanitario il 12 settembre, repliche il 14, 16, 17.
Completano il programma i concerti diretti da Zubin Mehta, nei Vier letze Lieder e nel poema sinfonico Ein Heldenleben di Strauss con la Filarmonica della Scala del 29, 30 settembre e 1 ottobre, nella Sinfonia n. 3 di Mahler con Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche dell’Accademia e il contralto Daniela Sindram. E ancora concerto barocco diretto da Giovanni Antonini in novembre, recital di canto, spettacoli per bambini, concerto istituzionale dell’Accademia.
Foto courtesy of Teatro alla Scala.